IntervisteDa oggi online Be proved, il social che valuta le aziende

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Con BeProved, però, vorremmo aiutare quei soggetti che sono considerati più “deboli”; ovvero che sono ancora poco appetibili sul mercato del lavoro.

Quando sei alla ricerca di un lavoro, o stai per abbandonare quello attuale, cosa daresti per ricevere un consiglio, per sapere prima quali sono le opinioni delle persone che ci hanno lavorato e quali le opportunità che potresti cogliere? Tutte le volte in cui mi sono trovata a dover scegliere nella mia carriera professionale, ho sempre cercato di conoscere le altre esperienze e di capire se il posto poteva essere adatto a me. Esistono anche prodotti che fanno questo tipo di lavoro, come ad esempio Votaazienda.it o  l’inglese Glassdoor, entrambi focalizzati su recensioni, rating e condivisione. In un momento di crisi come questo per l’Italia mai mi sarei aspettata che qualcuno puntasse su questo tipo di prodotto, eppure eccolo, Be proved, online da oggi. Prodotto web con focus sulle recensioni e opinioni degli utenti rispetto al luogo di lavoro, l’azienda, i colleghi etc.. che mi incuriosice per diversi motivi. I fondatori Riccardo Ramoino, Matteo De Candia e Fabio Sibilio. Proprio a Fabio chiediamo maggiori dettagli in merito al prodotto.

BeProved_social

Com’è nata quest’idea e quali opportunità coglie nel mercato attuale?

L’idea è nata da esperienze personali oltre che da quelle di amici e colleghi. Prendersi una giornata di ferie per andare a fare un colloquio senza conoscere la serietà di un’azienda o della società di recruiting, prepararsi ad un’intervista nel migliore modo possibile o ridurre al minimo i rischi in vista di una scelta professionale sono tematiche particolarmente rilevanti nel mercato attuale. Oggi è presente un evidente disequilibrio tra chi cerca lavoro e chi lo offre. Crediamo che la condivisione di informazioni dal basso posso contribuire a riequilibrare domanda e offerta. Perciò aspettiamo le vostre recensioni!

Rispetto a prodotti come Glassdoor e Votazienda, qual è la peculiarità di Be proved? 

Puntiamo sull’interazione tra gli utenti. Lo scambio di informazioni sarà alla base del nostro sito; ci sarà un’area dedicata alla domande in cui cercheremo di stimolare al massimo le risposte dalla nostra community. Inoltre è prevista un’area dedicata alle recensioni di corsi di laurea e master analoga a quella per le aziende.

Uno dei problemi di questo tipo di prodotti è la fiducia, molti temono possibili conseguenze per il proprio personal branding. Avete pensato a questo problema?

 Si, e l’unica soluzione è l’anonimato. Crediamo che i tempi siano maturi per un uso responsabile del social.

Qual’è il vostro modello di business, e soprattutto come gestirete il rapporto con le stesse aziende che saranno recensite all’interno del prodotto?

Il nostro non vuole essere un sito di denuncia. Vorremmo, anzi, che servisse alla diffusione e all’incentivazione di comportamenti positivi. In futuro prevediamo la possibilità di “rispondere” da parte dell’azienda.

Il focus di prodotti come il vostro è sulla sharing experience, e nel panorama attuale sembra una necessità molto diffusa. Avete fatto una stima del potenziale target e dell’interesse che susciterà Be proved?

Il bacino potenziale è molto variegato. Il nostro target primario sono i laureandi, e neolaureati alla ricerca di un lavoro o di un corso di specializzazione post Laurea. Ovviamente ci rivolgiamo a professionisti e manager; ma anche ad aziende e società di recruiting.

Dai vostri curriculum ho potuto notare che lavorate tutti in altre aziende. Pensate che per poter sviluppare un prodotto proprio in Italia, sia necessario avere un lavoro stabile che ti permetta di farlo?

Si. Per andare online abbiamo utilizzato le nostre risorse economiche e abbiamo lavorato nel tempo libero: da “imprenditori” non ce lo saremmo potuti permettere. Ovviamente, in scarsità di risorse, i tempi si sono dilatati, ma d’altra parte il prodotto che andrà online è molto diverso da quello che avevamo pensato originariamente, molto più evoluto. Riteniamo la fase di execution fondamentale in questo momento di proliferazione delle start up.

Infine oltre alle potenzialità economiche del prodotto, avete pensato di lanciarlo in questo momento storico anche per divulgare un messaggio, ovvero secondo voi il lavoro in Italia si può ancora scegliere?

È difficile generalizzare. Probabilmente se hai esperienza e competenze puoi ancora permetterti di scegliere. Con BeProved, però, vorremmo aiutare quei soggetti che sono considerati più “deboli”; ovvero che sono ancora poco appetibili sul mercato del lavoro. La rete e la diffusione delle informazioni hanno aiutato l’Italia a cambiare sotto molti aspetti, vorremmo dare il nostro piccolo contribuito su questa specifica tematica.

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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