TrendsA Meet The Media Guru Nancy Proctor: “Il Museo come un network condiviso”

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“To have meaning, it must be relevant! To must be relevant, it must include me”! Nancy Proctor

Eccomi al terzo appuntamento con Meet The Media Guru e questa volta l’ospite è Nancy Proctor. Direttore di MuseWeb Foundation, negli ultimi 20 anni ha guidato l’area Digital del Baltimore Museum of Art e di Smithsonian Institution, a cui fanno capo oltre 19 poli espositivi e vari centri di ricerca fra Washington e New York. Quest’evento mi ha particolarmente incuriosita, perché tratta una tematica centrale per un Paese come l’Italia: esiste un rapporto tra cultura e innovazione? Come fa la cultura, che sembra sempre avere una dimensione altra, onirica, distante dal reale, a interagire con una dimensione concreta, vicina ai cittadini?

Oltre che dalla tematica sono stata rapita dalla location. Palazzo Pitta in Corso Magenta, uno degli esempi più importanti dell’architettura barocca milanese. Ho fotografato ogni suo angolo.

Nancy Proctor | Dotmug

Ad aprire l’incontro come sempre Maria Grazia Mattei, che ha sottolineato da subito l’obiettivo cardine dell’evento. Bisogna smuovere le istituzioni, far capire loro che è importante prendere parte al processo innovativo in atto. “Il digitale è come l’aria, riguarda ogni campo e settore della nostra vita”.

L’Italia e la cultura: gli italiani non vanno ai musei

Nancy Proctor inizia il suo intervento proprio parlando del Paese che la sta ospitando e della sua grande bellezza. Basta solo citare pochi numeri. In Italia ci sono 5mila musei e 25mila luoghi di spettacolo. Dato eccezionale, peccato però che il 70% degli italiani non vai ai musei! Si rimane stupiti di fronte a questi dati, e ci si chiede il perché. Forse è proprio quella dimensione snobistica che fatichiamo ad abbandonare, quella che vede l’arte come astrusa, avulsa dal contesto in cui nasce e si sviluppa. Quella che ancora pensa che i palazzi istituzionali non debbano in qualche modo comunicare con lo spazio e la dimensione culturale che li circonda. E proprio qui, sottolinea Nancy, che può nascere la Trasformazione Digitale. Dobbiamo pensare al museo come a un network distribuito, condiviso.

Nancy Proctor | Dotmug

Il nuovo ruolo dei visitatori nei Musei

Ripensiamo il Museo, ma anche il ruolo dei visitatori. Puntiamo sull’inclusione. Trasformiamo i cittadini in storytellers, facciamo raccontare a loro i luoghi in cui vivono.

L’obiettivo di MuseWeb Foundation è quello di creare un business della cultura, una comunicazione diretta tra istituzioni e cittadini. In che modo? Rendendoli parte attiva del processo creativo. Nancy dice qualcosa di rivoluzionario nella sua semplicità. Il punto di partenza sono le persone e le loro storie. Il racconto deve puntare su una dimensione locale, ma con un respiro globale. Ecco a cosa servono gli strumenti social. Una delusione per chi si aspetta di scoprire stratagemmi. Il trucco, per una strategia social che coinvolga i giovani e li renda partecipi, afferma Nancy, è essere sinceri. I canali social possono rappresentare un valore aggiunto all’interno di una strategia comunicativa, solo se quel valore davvero esiste.

I progetti pilota di MuseWeb

Be Here: Baltimore e Be Here: Main Street sono i due progetti pilota di MuseWeb, entrambi con focus sulla dimensione narrativa e partecipativa di Baltimora. Proprio attraverso i racconti è possibile creare un turismo digitale, connesso, geolocalizzato, sviluppando una “Urban experience” che non solo racconta, ma rivaluta e modifica gli spazi stessi.

E l’incontro si chiude con una frase di Lao Tzu, che racchiude in pieno lo spirito con cui ci si dovrebbe approcciare all’innovazione. Solo immergendosi nei contesti che vogliamo raccontare, solo interagendo con gli utenti che vogliamo coinvolgere, possiamo dare una forte spinta al processo evolutivo.

 

Nancy Proctor | Dotmug

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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