TrendsEscape Room: un modello di business oltre l’intrattenimento

Federica Galeazzi7 anni ago11 min

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Una porta si chiude alle spalle. Per uscire puoi usare solo la logica. Hai un’ora di tempo.

Sembra l’inizio di un incubo. E invece è solo un gioco. Si chiama Escape Room ed è l’ultima frontiera del real life game. Una forma di intrattenimento che mette a dura prova abilità, intuizione e capacità di osservazione. Non esiste un solo vincitore: per uscire dalla stanza è necessaria la collaborazione di tutti i partecipanti.

Escape Room: un nuovo modo di fare team building 

Il fenomeno nasce a Los Angeles, nel 2006. Incontra subito l’approvazione della Spagna e approda a Torino, dove si insedia e cresce. Oggi, le Escape Room sono più di 100 con un giro d’affari, solo in Italia, di oltre 10 milioni di euro.

Ma come funzionano esattamente? Le Escape Room sono innanzitutto stanze a tema. Tanti gli scenari a disposizione dei partecipanti: la camera di un investigatore privato, la casa infestata dagli spiriti, il laboratorio di un chimico, ma anche la bottega di Leonardo da Vinci o gli interni delle piramidi d’Egitto. Tra effetti sonori e piccoli indizi, i giocatori hanno 60 minuti di tempo per risolvere quiz, decifrare messaggi, consultare mappe. L’obiettivo? Trovare la chiave per uscire dalla stanza. Una sola regola: collaborare. Perché in questa prova contro il tempo, non vince il singolo, ma la squadra.

Non è un caso che sempre più aziende utilizzino le Escape Room per fare team building. “Una figura leader” rivela Valentino Piccininno, titolare dell’Evasion Escape Room di Milano, “emerge sempre. Spesso dà l’indirizzo al gioco e spezza le idee degli altri, ma non è detto che la sua sia la direzione giusta. Ad avere l’intuizione giusta il più delle volte sono i compagni più calmi e meno ascoltati”. Insomma: un’attività estremamente utile per incentivare lo sviluppo estemporaneo e collaborativo di una squadra (il team appunto) che si troverà a valorizzare le qualità individuali per un bene comune.

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Un modello di smart business

Le Escape Room possono essere considerate un modello di smart business? In effetti la comunicazione avviene soprattutto grazie al passaparola su Facebook e alle recensioni su Tripadvisor. I partecipanti, attraverso il sito, gestiscono la prenotazione in completa autonomia, decidendo giorno, data e stanza. Infine aprire un’Escape Room richiede investimenti contenuti o comunque modulati sul numero e la complessità degli scenari che si vogliono allestire. In cambio, pare ci siano buone possibilità di guadagno con break even piuttosto precoci (6-9 mesi, stando agli esperti).

Di fatto oggi è possibile aprire un’Escape Room in franchising. Le probabilità di successo sono concrete, purché il Franchisee venga supportato da esperti in ogni fase della progettazione, attraverso l’utilizzo congiunto di strumenti di analisi e di pianificazione delle campagne promozionali. Ed è proprio la modularità del business model la chiave del suo successo. Come spiega Riccardo Zerbo AD di Fugacemente “ogni scenario è modulare, potendosi allestire in ambienti di metrature molto diverse. All’interno dello scenario, ogni gioco è concordato coi Franchisee, partendo da una serie di opzioni, anche a diverso grado di tecnologia e difficoltà, fino ad arrivare a co-progettare interi percorsi. Inoltre, ogni volta che i feedback dei clienti ne evidenziano la necessità, effettuiamo una revisione dei giochi”.

Insomma: un modello di business che sembra non fare acqua da nessuna parte. E un ottimo strumento per il team building aziendale. Ora, non resta che provare.

Federica Galeazzi

People Watcher, Marketer, Mum. La mia insaziabile curiosità nella vita chiede di essere accompagnata da altrettanto forte intensità nel lavoro. Per questo scrivo.

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