DataInstant article, la nuova “content experience” di Facebook

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#Instantarticle di Facebook, oltre la notizia, la content experience è social…

1.4 miliardi di utenti nel mondo usano Facebook ogni mese, circa 890 milioni di persone lo visitano ogni giorno.

Facebook annuncia il lancio di Instant Article, e lo fa dal blog ufficiale dopo mesi di test, l’azienda di Menlo Park adesso è pronta a diventare un vero e proprio gruppo editoriale. Perchè non era già usccesso? Basta ricordare il lancio di Paper, e quando si è fatto notare il veloce crollo della nuova app, a solo pochi mesi dal lancio non ha retto il confronto con Flipboard, le dichiarazioni erano chiare e facevano già presagire il reale obiettivo di Facebook.

“We said from the beginning our immediate goal wasn’t to have a certain number of people downloading the app, but instead to make sure that the people who use the app really love the experience and continue to be engaged with it,” come afferma il portavoce di Facebook Jillian Stefanki

Twitter, Snapchat, le piattaforme social valorizzano il contenuto

Partendo dallo studio del mercato e dall’interesse verso la valorizzazione e monetizzazione dei contenuti, ormai trend consolidato nel mondo digital, basti pensare alla svolta di Twitter, Snapchat e potremmo citarne tantissimi altri, il colosso social non poteva certo rimanere in disparte. Il percorso di Facebook verso i contenuti è iniziato nel 2011, quando un gruppo di editori incluso The Guardian, The Washington Post, Business Insider, e The Independent inziarono una partnership con Facebook per dare vita al “Social Reader”, app che permette agli utenti di fruire e condividere contenuti all’interno della piattaforma Facebook.

Nel 2012 i riscontri non furono molto positivi in quanto i gruppi editoriali lamentavano il fatto che il traffico dei loro portali non aumentasse, ovvero gli utenti preferivano rimanere sulla piattaforma Facebook. Durante quest’anno con il lancio di Paper, l’app indipendente, diciamo così, Facebook punta a fare concorrenza a prodotti come Flipboard e Feedly, ma i risultati li conosciamo.

Instant article, le news sul web

instant article map

Il nuovo prodotto Facebook, l’instant article, penalizzerà o salverà le news sul web? Per rispondere a questa domanda dobbiamo approfondire e capire meglio quali sono gli obiettivi a lungo termine. In partnership con il New York Times, BuzzFeed, National Geographic, NBC e The Atlantic, ma nei prossimi mesi, Facebook promette che la lista sarà molto più lunga, fruiremo di news aggiornate e in tempo reale dai colossi dell’informazione come appunto quelli citati. Oltre le news qui parliamo di un vera e propria “content experience”, che va ben oltre la semplice lettura di notizie. L’engagement è totale, partendo da una fruizione rapida, ovvero non si attenderanno più i famosi 8 secondi per scaricare una notizia, e oltre a questo l’utente può personalizzare la sua experience attraverso le funzionalità interattive. Mappe, note audio, foto ad alta risoluzione semplicemente inclinando il telefono. Instant article è mobile first, ovvero punta sulla velocità e sul forte carattere visual delle notizie. L’utente mobile ha poco tempo a disposizione, interagisce con la notizia mentre è in movimento e vuole decidere esattamente come e quando fruirne e la carta vincente oltre al tempo è sicuramente il visual.

Una maggiore interazione dovrebbe poi essere garantita dalla possibilità di zoomare, guardare i video in auto-play, esplorare mappe interattive, mettere like e commentare singole parti degli articoli online. Ma per quanto riguarda la monetizzazione? Gli editori avranno comunque il pieno controllo sugli articoli. Possono scegliere se affidarsi o meno a Facebook’s Audience Network. Per i dati del traffico gli editori possono essere costantemente aggiornati attraverso comScore ed altri strumenti d’analisi. Le aspettative e le reazioni in merito all’utilizzo di questo nuovo strumento sono molto positive, proprio il Ceo di New York Times Mark Thompson dice:

“We’re participating in Instant Articles to explore ways of growing the number of Times users on Facebook, improving their experience of our journalism and deepening their engagement.”

Social media journalism, il futuro dell’informazione?

Non possiamo non notare la vision assolutamente aperta, propensa all’interazione e al coinvolgimento, tutti elementi che stanno per rivoluzionare completamente il social media journalism. Non possiamo non notare come la notizia ormai sia stata destrutturata, valorizzandone l’aspetto empatico più che puramente informativo. Cosa vuol dire, non esiste più l’informazione? Il giornalismo si avvia verso la sua decadenza a favore dei social media journalist? Non credo. Sono solo convinta che una delle più importanti osservazioni che deve scaturire da questa nuova mossa di Facebook è farci aprire gli occhi, soprattutto in Italia. Vogliamo avere lo stesso atteggiamento avuto da colossi dell’informazione americana e inglese, ovvero di coinvolgimento e utilizzo delle opportunità di traffico e visibilità che offre Facebook o vogliamo semplicemente rimanere nell’angolo, spaventati dal potere che sta assumento l’azienda di Menlo Park. Ancora una volta a noi la scelta! Sicuramente non possiamo ignorare il nuovo e ancora inesplorato legame che sta nascendo tra social media e contenuto editoriale, se sia positivo o negativo ancora non possiamo dirlo, ma di sicuro possiamo ribadire ed osservare l’evoluzione del contenuto, nella sua ormai intrinseca essenza visual e mobile.

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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