TrendsUnioni civili: il buzz sui canali social

dotmug8 anni ago8 min

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Il ddl Cirinnà sulle unioni civili oggi verrà finalmente discusso. Quante parole sono state spese per parlarne, spesso a sproposito. Purtroppo non tutti hanno il dono della sintesi: bisognerebbe prendere esempio dalla comunicazione. Chiara, concisa e… open mind. In questi giorni diverse aziende su Facebook hanno pubblicato post a favore delle famiglie arcobaleno. Sei omosessuale? Che importa, una famiglia è una famiglia.

Da Ceres a Ikea: una famiglia è una famiglia

Ceres ha aperto le danze: il 23 gennaio ha postato su Facebook una foto del Pirellone sul quale invece di “Family Day” appare la scritta “Spegni tutto e scendi al bar”. L’azienda produttrice di birra sfodera sempre un sarcasmo pungente nelle situazioni migliori comunicando sull’onda dell’attualità. Indimenticabile la loro reazione al vestito della Santanchè indossato per la prima della Scala (“Heineken, ti siamo vicini”).

Acqua Vitasnella e Althea – Amore e sughi hanno voluto dire la loro. La prima, anche se non si occupa spesso di questioni di attualità, ha realizzato una gif animata semplice ma efficace: “Diritti uguali per tutti”. La seconda invece ci dice che per loro “conta solo l’amore. E pasta”. Althea è molto attenta alla questione delle unioni civili. Infatti in occasione di #Svegliatitalia ha postato il bacio apparso su «Sport week» fra i due giocatori di Libera Rugby, di cui l’azienda è sponsor (“Per svegliarsi a volte serve un bel bacio”). Anche la Coop non si è astenuta. Giocando con il famoso pay-off ha pubblicato un’immagine che mescola i colori di tre coppie di mele. Il messaggio? “Qualunque sia la tua famiglia, la Coop sei tu”.  Tutte hanno usato Facebook.

Real time invece è una rete televisiva e il suo prodotto sono i contenuti. Ha potuto quindi spingersi un po’ più in là. Non solo ha creato una variante del logo, “Real love”, ma ha realizzato un docu-reality sulle famiglie arcobaleno, #DiFattoFamiglie. Perché “famiglia è dove c’è l’amore”. Sono queste le parole che troneggiano sulla pagina Facebook del canale, il quale realizza programmi di attualità, spesso leggeri, che sembrano attirare un pubblico interessato ad argomenti scabrosi o spicci. Ma bisogna grattare sotto la superficie e allora si nota che il palinsesto è molto più ricco di così. Real time ha identificato una nicchia di pubblico che vuole sì evadere, ma che non perde occasione per informarsi e, soprattutto, che è aperto alla diversità.

Un’altra azienda che manifesta da anni il proprio appoggio alle famiglie arcobaleno è Ikea. Avevano già fatto arrabbiare Giovanardi con lo spot della coppia omosessuale che entra in un loro negozio. Settimana scorsa hanno diffuso un’immagine con brugola e bulloni, combinati in modi diversi: “Per fare una famiglia non c’è bisogno di istruzioni”. Ma non si sono fermati qui. Il 30 gennaio hanno organizzato una contro-manifestazione: in tutte le loro 21 sedi alle 15 è partita la canzone All you need is love e i clienti sono stati invitati a dimostrare con un bacio la loro idea di amore. Gasparri non l’ha presa bene.

Il buzz dei canali social

Perché queste aziende hanno voluto prendere una posizione? Non si occupano mica di politica.
Stiamo parlando di un diritto naturale che non si può più negare.

Ed è Facebook il mezzo che hanno scelto. Perché la comunicazione sui social è fluida, punta sull’engagement e si nutre di reazioni. Non è necessario essere d’accordo con il messaggio perché questo abbia successo e venga visualizzato migliaia di volte. È il canale più malleabile, con un pubblico più aperto rispetto a quello che guarda la tv in prima serata. Forse perché su Facebook si ha l’occasione di ribattere.

Ma soprattutto si presta alle sperimentazioni, che a volte funzionano e a volte no (basta pensare al caso Melegatti). La comunicazione ha un appeal diverso sui social, perché si spinge oltre, offrendo la possibilità ai Brand di comunicare il proprio mondo valoriale senza limiti. Consapevoli di attirare critiche o forte sostegno, dividendo, ma forti di promuovere un messaggio che scuote la coscienza dei consumatori.


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dotmug

"C’è una sola cosa orribile al mondo, un solo peccato imperdonabile: la noia". Oscar Wilde. Dalla redazione di Dotmug non ci annoiamo di certo. Sempre alla ricerca di notizie, condiviamo, twittiamo, instagrammiamo in costante connessione con il mondo digital.

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