TrendsL’ultimo tabù è caduto. Con Flook anche il libro è storytelling

Leo Mauriello9 anni ago6 min

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Nel 2014 le revenue derivanti da libri elettronici sono cresciute del 4,7 % (1,6 bilioni di $)

Una delle rivoluzioni che il digital marketing ha favorito è sicuramente lo storytelling. Negli ultimi anni brand, celebrities e persino istituzioni hanno mutuato contenuti dalla narrativa e dai social iniziando a raccontarsi. Dapprima i racconti erano istintivi e casuali, in seguito, utilizzavano un filo conduttore per identificare meglio il proprio target di riferimento. Di fatto non c’è più campagna, progetto o attività che non segua uno storytelling.
Una rivoluzione che intreccia direttamente anche con un altro fenomeno che diede vita al cosiddetto web 2.0: i contenuti UGC. Ovvero contenuti prodotti dagli stessi utenti/consumatori a cui la comunicazione è rivolta. Uno strumento dirompente per coinvolgere il target e parlare con il loro linguaggio.

Flook, dove lo storytelling è un prodotto culturale

L’idea di Flook è allo stesso tempo semplice e rivoluzionaria. Utilizzare un’opera letteraria, per raccontarsi attraverso contenuti UGC, ovvero prodotti dai fruitori. Il Flook insomma è totalmente diverso da un Book tradizionale. È un nuovo modo per scoprire e vivere la storia di uno scrittore che amiamo, “arricchendola” con i nostri ricordi, le nostre foto, i nostri filmati e addirittura la nostra musica. Insomma anche il libro si trasforma e diventa un prodotto realmente interattivo in cui l’identificazione è non più soltanto immaginaria. Potremo anche, regalare il nostro Flook alla persona che amiamo, con tutti i momenti vissuti insieme. Un Flook è un vero diario che si arricchisce e cambia nel tempo.

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La letteratura, l’ultimo tabù che cede all’interattività

Perché è così importante l’interattività se ad essere investito dal cambiamento è il “libro”?
Sicuramente si tratta di un cambiamento culturale, il libro come l’opera d’arte vive di una sorta di sacralità autorale. Fenomeno di destrutturazione che già ha investito le arti visive, ma che ancora non ha toccato il libro, in qualche modo l’ultima forma di comunicazione one to many esistente.
Anche il libro dunque diventa un prodotto dell’intelligenza collettiva. Qual’è lo scenario per i brand, per il marketing? Ritroveremo libri sponsored che invitano ad interagire sulla base di contenuti reward? Se si tratti di un cambiamento positivo o negativo non sta noi stabilirlo, ma di certo l’evoluzione che si prospetta è rilevante.

Federico Moccia firma il primo Flook

Il primo FLOOK sarà basato su una storia originale di Federico Moccia, che per arricchirlo, ha voluto radunare intorno a sé alcuni tra i più promettenti video makers. Federico Moccia dunque firmerà il primo di questo nuovo genere narrativo, e ne seguiranno altri ad esempio per la letteratura d’infanzia, con diversi linguaggi multimediali e il contributo di creativi, soprattutto tra gli youtubers.
Flook nasce da Leggera Srl, la start-up innovativa (tra i founders lo stesso Moccia), che incrocia il contributo di UbiquityLab che ha sviluppato una piattaforma di distribuzione scalabile e innovativa. La delivery è prevista per la fine del 2015 quando FLOOK sarà disponibile sul mercato.

Leo Mauriello

I'm characterized by a great curiosity, that drives me to achieve important goals and new challenges. I'm a web and digital marketer mainly focused on digital strategy and social advertising with design, programming and digital analyst skills.

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