IntervisteIl trend dello street market da Londra a Milano

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@Bricklane e #SpitalfieldsMarket boutique vintage, street art e coffee shop dell’ #EastLondon.

Dieci consumatori su nove prima di acquistare qualcosa fanno una ricerca online.

Dall’East market a Depop: il mercatino e il mobile commerce

Domenica scorsa abbiamo deciso di fare un giro all’East Market, il nuovo mercatino vintage inaugurato ai Lambretto Studios nel quartiere Lambrate di Milano. Finalmente uno spazio aperto, abbiamo pensato, dove chi vende e chi compra può entrare in contatto senza alcuna discriminazione.  Abbiamo deciso di visitarlo, dopo aver letto tutto quello che avremmo trovato, macchine fotografiche, valigie, dai dischi in vinile alle sedie, dalle scatole di latta ai mappamondi, poi automobiline, fotografie d’epoca, abbigliamento, raccolte complete di splendide farfalle , pupazzi, giocattoli, bambole e molto altro. Inevitabilmente il nostro pensiero è andato a Londra, la capitale europea dello street market, da Brick Lane a Spitalfields, spazi enormi dedicati a tutte le tipologie di prodotti vintage e non solo, il tutto contaminato dalla street art, che esplode in murales ed opere d’arte tipici dell’East London. La scena hipster e la contaminazione dei flussi migratori definiscono ogni angolo, arricchendo l’ambiente di una forte aria creativa. Esplosione di lingue, culture diverse, oggetti di design, opere d’arte, coffee shop, bar, tutto contribuisce a creare un ambiente e un mood personalizzati dal desiderio di contaminazione. Alla riflessione sullo spazio si unisce quella sulle opportunità di vendita, il contatto diretto con il pubblico che si riesce ad ottenere in queste occasioni e che sembra in parte sostituita da mobile app come Depop, un ecommerce del mercatino delle pulci, un vero e proprio ecommerce dell’usato che permette alle blogger di svuotare l’armadio.

Durante il nostro percorso all’East Market di Milano, incontriamo una fashion blogger, Lisa Laterza, che dal suo Blog La Troisieme ha deciso di dare vita anche ad un mercatino dal vivo. Vogliamo conoscere la sua percezione dell’evento, dato che ha vissuto a Londra, e le sue sensazioni in merito all’esperienza milanese.

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La Troisieme ha vissuto a Londra, quali sono le differenze che riscontri tra la capitale inglese e la città di Milano, credi che l’Italia si stia finalmente aprendo al trend dello street market?

Londra sicuramente gode di una lunghissima tradizione di mercatini e vi partecipano veri e propri professionisti del “settore”… La tipologia di prodotto che vi si trova è svariata e dietro vi si legge una vera e propria ricerca. Non direi lo stesso su questa mia prima esperienza milanese. Per quanto mi sia divertita e abbia avuto l’impressione di respirare un po’ di aria di Brick lane, si trattava comunque per lo più di un vero e proprio “svuota la cantina” con tantissime cianfrusaglie e chincaglierie, capi abbigliamento di ogni genere e generazione, direi. Ho notato però che c’erano anche degli infiltrati, ovvero persone che posseggono già negozietti vintage e che quindi hanno approfittato di questa manifestazione forse per uscire dalle 4 mura solite e ampliare la loro utenza.

Hai un account depop, quali sono le opportunità a tuo avviso che offre l’app mobile e quali sono le differenze rispetto ad uno street market?

Il mio account depop esiste da più di un anno, forse due, ma ammetto di non essere molto attiva. Sicuramente ti offre l’opportunità di raggiungere un “portafoglio clienti” ampissimo, ma manca di un approccio “umano” e personale come invece offre un mercatino vero e proprio. Ho dato infatti appuntamento alle mie fedelissime lettrici e qualcuna di loro è riuscita a passare, a fare due chiacchiere, e anche a fare shopping del mio guardaroba! Altra cosa fondamentale che la app non permette è la possibilità di provare i capi! Sono sicuramente due cose diverse ma allo stesso tempo complementari e non in “concorrenza”.

Non è facile monetizzare il lavoro di blogger, che comunque richiede un impegno costante, credi che eventi come questi siano utili per aumentare visibilità e contatto con la propria community?

Assolutamente sí, come dicevo sopra un’occasione come questa può consolidare delle conoscenze virtuali e oserei dire, creare dei veri e propri legami. Molte ragazze che ormai mi seguono davvero da tempo, mi considerano come l’amica della pausa caffè e amano interagire e conoscere il mio mondo fatto di cose vere e quotidiane come il loro: lavoro, famiglia, shopping, sentimenti e quant’altro. Non nego che mi piacerebbe fare dei mercatini itineranti e magari toccare le città principali dove ognuna di loro potrebbe potenzialmente venirmi a fare un saluto e offrire un caffè sul serio.

Le parole di Lisa e la nostra esperienza ci suggeriscono che lo street market oltre ad essere un’opportunitá di vendita, é anche un’occasione unica di contagio. Nasce in un contesto, respira culture, approcci, arte, si sviluppa grazie ad una forza creativa, capace di creare un mondo parallelo di espressione. Luoghi come Brick Lane sono in realtá opportunitá, manifestazioni della libertá sociale, che non deve far altro che esplodere, perché le istituzioni e i cittadini, non vedono l’ora di poter far parte di un movimento che nasce dal basso, occasione unica per creare le basi del futuro.

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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