TrendsYouTube Music Key, un nuovo modello per il music streaming

Leo Mauriello9 anni ago9 min

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[span class=”slogan”]@You Tube Music Key e il futuro non a pagamento del #musicstreaming [/span]
[icons icon=”check” color=”#000000″ size=”40″][span class=”datadriven”]Verso la fine del 2014 le revenue totali relative allo streaming musicale sono 3,3 bilioni di dollari. Un più 37% rispetto al 2013[/span]

You Tube Music Key (il servizio di music streaming Google) è stato da poco lanciato in beta, e si configura subito come un servizio diverso dai competitor, concepito per la musica e non per l’adv, fortemente orientato al mobile e alla qualità.
Ma perché Google si lancia in un nuovo servizio di streaming musicale, dato che si tratta di un mercato iper competitivo e dagli utili ancora incerti?

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Occorre un approfondimento sul mercato dello streaming musicale, probabilmente il suo modello di business è ancora tutto da scrivere e quasi sicuramente non sarà gratis! L’altra faccia della medaglia è svelata da dati più complessi e un minimo interpretati:

  • Soundcloud ha perso 23,1 milioni di euro nel 2013 (con un incremento delle perdite di circa l’86%)
  • YouTube: ha speso 1 bilione di dollari per assicurarsi i diritti musicali via content ID
  • Spotify: nel 2013 ottiene un profitto di 2,3 milioni di £ ma con un modello “Year over year” che prevede il 73,6% di costi per l’acquisizione dei diritti
  • Negli US il 2014 ha visto un decremento della spesa per album digitali dell’11,3% rispetto al 2013

Il futuro dello streaming musicale, non solo ADV

Dati controversi che da un lato descrivono un mercato interessante, dall’altro un modello di business ancora poco sostenibile per Spotify e company, e spesso a danno degli artisti, che anche se in casi isolati protestano (Tom Yorke, Taylor Swift).
Cosa ci aspetta dunque? Il collasso della discografia? Un ritorno al passato con la fine dello streaming musicale?
Probabilmente nulla di tutto questo, ma urge sicuramente un nuovo modello di business. La chimera della musica “regalata” grazie all’adv si è dimostrata interessante, ma non sufficiente a coprire:

  • revenue delle etichette discografiche
  • introiti soddisfacenti per gli artisti
  • business fiorenti per gli operatori dello streaming

Forse all’Adv si sta chiedendo troppo, e l’indotto economico che riesce a generare per la musica è spesso limitato da fattori esterni alla tecnologia e al mercato stesso dello streaming.
Da un lato ci sono i problemi di un’industria (quella discografica) in crisi di modelli di monetizzazione, e che da diversi anni non genera più l’appeal di un tempo su brand e industria dei media; dall’altro utenti poco disposti a sottoscrivere abbonamenti a pagamento e che hanno ormai la percezione che la “musica sia gratis”.

Infine (ma fondamentale) c’è la questione relativa alla musica non main stream, in un modello basato sulla visibilità acquisita, i nuovi talenti, gli emergenti, gli indipendenti hanno spazio quasi nullo!

YouTube Music Key, un nuovo modello di business?

Nonostante tutte le criticità e le incognite del caso, e dopo Spotify, Pandora, Deezer, Rdio, SoundCloud, Last FM e l’eclatante insuccesso di Twitter Music… Google apre un suo servizio di streaming musicale “You Tube Music Key”.
Ma attenzione, non è l’ennesimo servizio di streaming YTMK, ha un modello di business del tutto differente!
Innanzitutto sarà a pagamento (abbonamento da 7,99 – 9,99 dollari), senza pubblicità, e punterà su servizi di qualità:

  • streaming off-line disponibile,
  • qualità audio molto alta
  • il catalogo musicale più grande al mondo

Insomma sarà interessante seguire You Tube Music Key, che si preannuncia non come l’ennesimo servizio di streaming musicale gratuito o freemium, ma come un prodotto inedito. Quella di Google non è semplicemente una scelta controtendenza, ma una vera rivoluzione in potenza.
L’assenza di advertising ad esempio aprirà nuovi spazi di visibilità che moltiplicheranno le possibilità editoriali per il prodotto stesso e per le etichette discografiche. Insomma spazio e visibilità utili per i nuovi talenti, la nuova musica e i servizi per l’utente. Da non trascurare l’interrelazione con il “video”, che apre uno scenario inedito fatto di live concert in streaming, videoclip, monografie e filmati vintage.

Ancora pochi mesi e capiremo se si tratta davvero di rivoluzione, le premesse ci sono tutte!

Leo Mauriello

I'm characterized by a great curiosity, that drives me to achieve important goals and new challenges. I'm a web and digital marketer mainly focused on digital strategy and social advertising with design, programming and digital analyst skills.

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